Risultato della ricerca: nicola verardo
nonzo
Dedicata al caro amico Nicola Torci
salvyitaly
San Nicola Arcella
mauriziot
... nel sestriere di Santa Croce, con la chiesa di San Nicola in primo piano e un bacaro già aperto prima dell\'alba; Venezia, febbraio 2014
nonzo
Un grazie all'Amico Nicola (Torci) per avermi suggerito il titolo
torci
Questa immagine l'ho scattata in una delle tante mattine di nebbia della mia splendida regione collinare tornando a casa dopo una sessione fotografica in campagna. Affascinato come sempre dalle "Isole" su mari di nuvole che si formano i questi casi, mi fermo per riprendere lo spettacolo quando due atleti sbucano dal fondo della discesa per compiere il loro sforzo, ognuno con il suo mezzo, ognuno con la sua Storia. "Storie in Salita" Foto © Nicola Torcianti
mauriziot
Una delle principali bellezze di Roma e una delle più celebri fontane del mondo; progettata da Nicola Salvi e completata nel 1762 da Giuseppe Pannini, appartiene al tardo barocco. La fontana è costruita principalmente con travertino ma tra i materiali usati anche marmo, intonaco, stucco e metalli. Il taglio è necessitato, per eliminare turisti, fotografi, tiratardi, adolescenti a fine bevuta, ec.ec... ben presenti anche alle 5 del mattino. Roma, 23 settembre 2018
sunny65
Sorge per desiderio dell\'Imperatrice Madre Maria Feodorovna vedova di Alessandro III e madre di Nicola II, per l\'esercizio del culto cristiano-ortodosso nella città ligure. La chiesa ortodossa è formata da quattro arconi laterali con cinque cupole sovrastanti a telo azzurro di cui la centrale è la più alta e maestosa a ben 50 metri da terra, esso sono dorate e lucenti, smaglianti di colori policromi, sormontate da croci russe a tre braccia. Al lato sud dell\'edificio sorge il campanile, le cinque piccole campane che erano previste dal progetto originario, non sono effettivamente mai state collocate.
antoninofirriolo
un tramonto sopra il porticciolo di San Nicola L\'Arena (Palermo)...... un saluto a tutti voi..... se vi va visitate il mio modestissimo sito, www.antoninofirriolo.it, sono graditi pareri, consigli e quant\'altro serva per migliorare ancora.....ciao
en.giuliani
Il Battistero intitolato a S. Giovanni Battista è noto soprattutto per essere stato di cornice al battesimo di Galileo Galilei nel 1564. Il primo progetto è stato redatto da Diotisalvi, e la prima pietra posta circa a metà del XII secolo, ma non fu mai realizzato completamente, e circa un secolo dopo l’interruzione dei lavori fu ripreso da Nicola e Giovanni Pisano. L’eterogeneità degli stili (romanico e gotico) è dovuta proprio al fatto che l’edificio fosse realizzato a più riprese. I visitatori rimangono subito affascinati dall’interno del Battistero, completamente spoglio dal punto di vista degli arredi e delle strutture architettoniche, tranne che per delle semplici file di colonne. Ciò contribuisce a conferire all’ambiente caratteristiche mistiche, a causa del particolare eco che si percepisce quando si parla. La cupola del progetto iniziale ha una forma particolare, troncoconica , in quanto all’epoca non erano ancora note le tecniche di costruzione della cupola emisferica o piramidale, successivamente costruita, a richiamare lo stile gotico. La prima cupola aveva un foro alla sommità, per illuminare il fonte battesimale e permettere all’acqua piovana di entrare e riempire le vasche. L’assenza di canali di scolo, però, sta ad indicare come ciò fosse solo decorativo, in quanto la vecchia pratica battesimale era stata abbandonata da tempo. In epoca più tarda fu costruita la piccola cupola che sovrasta quella maggiore, a chiudere il foro.
PierPaoloMiglietta
Isole Tremiti - Isola di San Nicola - Abbazia fortificata di Santa Maria
gae_theboss
Lupo Cecoslovacco nei boschi di Saint-Nicola (AO)
Promettente55
Basilica di San Nicola a Tolentino
en.giuliani
La fontana di Trevi è la più scenografica delle fontane di Roma. Fu costruita, ad iniziare dal 1732, sulla facciata di Palazzo Poli da Nicola Salvi su commissione di papa Clemente XII. La scena è dominata da una scogliera rocciosa che occupa tutta la parte inferiore del palazzo, al cui centro si apre una grande nicchia delimitata da colonne che la fanno risaltare come fosse sotto un arco di trionfo. Qui si erge una grande statua del dio Oceano che incede su un cocchio a forma di conchiglia trainato da due cavalli alati, soprannominati rispettivamente «cavallo agitato» (quello di sinistra) e «cavallo placido», in riferimento agli analoghi momenti del mare a volte calmo e a volte burrascoso. Ai lati della grande nicchia centrale ci sono altre due nicchie, più piccole, occupate dalle statue della Salubrità (alla sinistra di Oceano) e dell'Abbondanza (alla destra di Oceano). Ai lati dell'arco principale, sopra le due nicchie, sono collocati due pannelli a bassorilievo, raffiguranti Agrippa nell'atto di approvare la costruzione dell'acquedotto dell'Aqua Virgoe e la «vergine» che mostra ai soldati il luogo dove si trovano le sorgenti d'acqua.
luigi riberi
Nicola Dutto paraplegic pro ride KTM
FabioCamoli
Migliaia di persone , oggi a Caorle, per godersi anche questo spettacolare tramonto: regalo dell'Inverno. Dedicata a Nicola "Menszeta" per la sua altrettanto bella foto (in contemporanea) in laguna nord di Venezia
Foto_Folloni
La tradizione vuole che l'Eremo sia stato fondato da Alberto Besozzi, un ricco mercante locale che, scampato ad un nubifragio durante la traversata del lago, decise di ritirarsi su quel tratto di costa e condurvi vita da eremita. Lì il Beato Alberto fece edificare una cappella dedicata a Santa Caterina d'Egitto, attualmente visibile sul fondo della chiesa. La cappella, che risale al XII° secolo, fu presto affiancata da altre due chiese, quella di San Nicola e Santa Maria Nova, la cui esistenza è certa a partire dal XIV° secolo. Dopo un primo periodo storico, durante il quale vi soggiornarono i Domenicani, dal 1314 al 1645 guidarono l'Eremo i frati del convento milanese di Sant'Ambrogio ad Nemus, sostituiti poi dai Carmelitani fino al 1770. Da sottolineare è il miracolo di inizio Settecento, quando cinque enormi massi "ballerini" precipitarono sulla chiesa, ma restarono impigliati nella volta di una cappella, senza causare gravi danni, rimanendo sospesi per quasi due secoli, fino al 1910. Questi sassi "traballanti" sembrano dare il nome all'eremo che, per esteso, è Santa Caterina del Sasso Ballaro, anche se è più probabile che l'etimologia del nome sia legata al vicino centro abitato di Ballarate. Dal 1970 l'Eremo è proprietà della Provincia di Varese. Dal 1986 al 1996 è stato retto da una comunità domenicana, sino al 2018 dagli oblati benedettini; dalla primavera 2019 la gestione religiosa dell'Eremo è affidata alla Fraternità Francescana di Betania. Fonte (www.santacaterinadelsasso.com)